Giornata della memoria: l’importanza di ricordare

La giornata della memoria nelle scuole.

La giornata della memoria ricorre il 27 gennaio di ogni anno per ricordare il 27 gennaio del 1945 quando le truppe sovietiche arrivarono presso la città polacca di Auschwitz scoprendo il vicino campo di concentramento e liberandone i superstiti.

L’apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero la tragedia che si era consumata in quel luogo.

Perché istituire una giornata della memoria?

in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere” – è quanto si legge negli articoli 1 e 2 della legge n. 211 del 20 luglio 2000, che aggiunge – “sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado”.

Ma come parlare ai ragazzi della Shoah?

Abbiamo raccolto di seguito alcune attività che riguardano:

  • LIBRI
  • FUMETTI
  • FILM
  • POESIE
  • RICERCHE
  • TESTIMONIANZE

1. Lettura di libri

Tratto da “La città che sussurrò”

 

È un’attività che può essere trasversale a tutte le tipologie di scuole in quanto esistono libri per tutte le età. Ne suggeriamo alcuni di seguito, con l’età indicativa consigliata per la lettura ed una breve descrizione:

6 anni: Il bambino stella – di Olivier Latyk e Rachel Hausfater-Douieb

È sempre difficile evocare il genocidio degli ebrei e lo è in particolar modo se lo si deve raccontare a lettori molto giovani. È così che nasce la storia del “Bambino Stella” All’inizio il Bambino Stella è affascinato da quell’astro brillante che è spuntato sul suo petto, ma a poco a poco comprende che quella grande stella finirà per metterlo in pericolo. Presto arriva la notte e con essa i cacciatori di stelle che indossano grandi stivali neri…Per fortuna il Bambino Stella riuscirà a nascondersi e non dovrà salire su uno di quei treni che vanno lontano lontano… È così che i due autori vogliono raccontare l’Olocausto; attraverso gli occhi innocenti di un bambino che non sa.

6 anni: L’albero della memoria. La Shoah raccontata ai bambini – di Anna e Michele Sarfatti  

Samuele Finzi e la sua famiglia vivono a Firenze, seguendo i precetti della tradizione ebraica. Nel giardino della loro casa c’è un vecchio olivo, nella cui cavità Sami ripone i suoi “tesori”. Ma con l’emanazione delle leggi antiebraiche la vita dei Finzi cambia per sempre: i genitori entrano in clandestinità, Samuele si deve nascondere in collina, mentre i suoi tesori rimangono nell’olivo.  

7 anni: Otto, autobiografia di un orsacchiotto – di Tomi Ungerer

Questa è la storia dell’orsetto Otto e di due bambini: tre compagni di gioco inseparabili che solo una stella gialla cucita sul petto e la crudeltà della guerra riuscirono a dividere. Ma non per sempre, perché un giocattolo amato non si abbandona mai davvero. Per fortuna Otto ha imparato a scrivere a macchina e può raccontare la sua storia di amicizia perduta e ritrovata, perché in un’imbottitura c’è spazio per tantissimi ricordi…

7 anni: Il volo di Sara – di Lorenza Farina e Sonia Maria Luce Possentini

L’incontro tra una bambina e un pettirosso in un campo di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale. Il piccolo pettirosso deciderà di portare con sé questa nuova amica dal nastro azzurro tra i capelli, perché la Shoah e i campi di concentramento sono cosa troppo crudele per una bambina.

7 anni: La portinaia Apollonia – di Lia Levi ed Emanuela Orciari

Siamo nel 1943 e la città di Daniel è invasa dai soldati cattivi, i nazisti. Il papà è a combattere e la mamma lavora in casa. Daniel deve correre a fare la fila per comprare da mangiare. Ma è la portinaia Apollonia, di sicuro una strega, a spaventarlo più di tutto. Finché un giorno non si scoprirà che “anche una strega a volte può salvare un bambino”

7 anni: La città che sussurrò – di di Jennifer Elvgren e Fabio Santomauro

A Gilleleye, un villaggio della Danimarca, nel 1943 vennero nascosti e salvati 1700 ebrei, grazie al coraggio di tutti gli abitanti. La storia commovente di un paese che sussurrando guidò tante persone verso la salvezza, raccontata da Anett, una bimba sveglia e intraprendente.

8 anni: Il giorno Speciale di Max – di Sophie Adriansen

Max non ha mai avuto un animale domestico e adesso c’è Auguste che non si stancherebbe mai di guardarlo mentre nuota felice nella sua boccia. Ma il mondo attorno a loro sta cambiando. Ora bisogna andare in giro con una stella d’oro sul petto. Si parla di “discriminazione” e “rastrellamento”, ma nessuno spiega a Max cosa vogliano dire queste parole. Fino a che un giorno a casa Geiger, la casa di Max e Auguste, non arrivano i tedeschi. La famiglia Geiger deve fare le valigie, Max non sa per dove, sa solo che il pesciolino Auguste non potrà seguirlo. Forse un giorno riuscirà a tornare da lui? 

8 anni: L’albero di Anne – di Irène Cohen Janca e Maurizio A.C. Quarello

Un vecchio ippocastano, nel cortile di una casa alle spalle di uno dei tanti canali di Amsterdam racconta la sua storia più recente: il suo incontro con Anne Frank. L’albero è preoccupato perchè si è ammalato ed ha paura dei parassiti. I parassiti più pericolosi sono i tarli, i tarli della memoria. Quelli che vorrebbero intaccare, fino a negarlo, il ricordo di Anne Frank.

8 anni: La bambina del treno – di Lorenza Farina, ill. da Manuela Simoncelli

Lungo la strada gli occhi di una bambina si incontrano con quelli di un bambino che dal ciglio della strada guarda incuriosito i treni sfrecciare. I due si salutano con la mano e il racconto della storia passa a quest’ultimo, che chiede a sua madre il perché di quel viaggio. Due bambini, due madri, due punti di vista. E un viaggio verso una destinazione che nessun essere umano avrebbe mai dovuto vedere.

9 anni: Anne Frank – Diario di AUTORE: Ari Folman ILLUSTRATORE: David Polonsky

Anne Frank, tra il 12 giugno del 1942 e il 1° agosto del 1944 (il celebre giorno dell’insurrezione di Varsavia), ha composto un diario su un piccolo quaderno bianco e rosso, in un nascondiglio e in clandestinità; Nel 1944 fu catturata insieme al padre, alla madre e a sua sorella. Anna, che aveva solo 14 anni, fu imprigionata nel campo di concentramento di Auschwitz e poi in quello di Bergen-Belsen dove morì l’anno dopo di tifo. L’unico a sopravvivere all’olocausto fu il padre che, una volta tornato ad Amsterdam scoprì il diario della figlia e lo pubblico. Oltre al diario, di recente è stata pubblicata anche una graphic novel che riprende fedelmente quanto scritto nel diario. Per approfondimenti, clicca qui

13 anni: Un libro per Hanna – Mirjam Pressler

Germania, 1939. Hanna, 14 anni, è ebrea. Con le leggi razziali in vigore non ha una vita facile. Ma c’è una speranza: la possibilità di emigrare in Palestina. È l’inizio della sua odissea: Hanna e le amiche Mira, Bella, Rosa, Rachel e Sarah sono deportate nel campo di concentramento di Theresienstadt. Insieme, le sei ragazze fondano una piccola comunità solidale, con una sola regola: non arrendersi mai.

13 anni: Storia di una ladra di libri – Markus Zusak

Fu a nove anni che Liesel iniziò la sua brillante carriera di ladra. Certo, aveva fame e rubava mele, ma quello a cui teneva veramente erano i libri, e più che rubarli li salvava. Il suo secondo libro lo sottrasse al fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti. A loro piaceva bruciare tutto: case, negozi, sinagoghe, persone… Piano piano, con il tempo ne raccolse una quindicina, e quando affidò la propria storia alla carta si domandò quando esattamente la parola scritta avesse incominciato a significare non solamente qualcosa, ma tutto.

2. Fumetti

 

I fumetti possono essere un modo più “leggero” per affrontare questa tematica in quanto più vicini alle strategie comunicative dei giovani. Vi riportiamo delle valide proposte indirizzate principalmente agli studenti della scuola secondaria, tranne la prima.

10 anni: La stella di Esther – Eric Heuvel, Ruud Van der Rol, Lies Schippers

Si tratta di un racconto a fumetti ideato e prodotto dalla Fondazione Anne Frank di Amsterdam con il contributo del Ministero della Salute, Sport e Welfare dei Paesi Bassi e pubblicato in Italia con il patrocinio dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei). Quest’opera è stata concepita e sviluppata con finalità esplicitamente didattiche infatti è stata anche adottata da alcune scuole tedesche come supporto alla trattazione di tematiche relative all’Olocausto e alla persecuzione degli ebrei. 

Scuola secondaria:MAUS – Art Spiegelman

È il primo fumetto ad essersi aggiudicato un Premio Pulitzer. Art, figlio di due ebrei polacchi sopravvissuti e trapiantati negli U.S.A., decide di raccontare la storia dei propri genitori, tra il 1937 e il 1945, affidandosi ai ricordi del padre Vladek. L’autore mette in risalto le ripercussioni che l’Olocausto ha avuto sulla sua vita nonostante non avesse vissuto in prima persona quell’esperienza. La particolarità di questo fumetto la si può intuire anche dal titolo: tutti i personaggi sono rappresentati come animali antropomorfi. 

Scuola secondaria: X-men: Magneto Testamento – Greg Pak

Questo fumetto racconta le origini di Magneto, il famosissimo personaggio della Marvel Comic, le cui vicende familiari sono legate al campo di concentramento di Auschwitz. Lui e la sua famiglia vivevano in Germania durante il regime nazista e proprio a questo è dovuto il suo disprezzo per il genere umano. L’opera infatti cerca di fare luce sulle atrocità del nazismo e sulle brutalità inflitte agli ebrei. Nonostante si possa pensare che questa sia una semplice storia di supereroi, in realtà dimostra un alto grado di fedeltà storica e narra in modo realistico le vicende di un adolescente che lotta per proteggere la sua vita e quella dei suoi cari, ingiustamente condannati da leggi razziali e dalla crudeltà dell’uomo.

Scuola secondaria: Auschwitz – Pascal Croci

Questo fumetto è stato realizzato dall’autore con lo scopo di sensibilizzare le nuove generazioni al dovere della memoria, al fine di ricordare tutte le vittime del nazismo.  La storia, che narra la vita quotidiana in un campo di sterminio, è direttamente ispirata alle testimonianze dei sopravvissuti del campo di Auschwitz-Birkenau. Le ricerche e le interviste ai testimoni hanno richiesto cinque anni, infatti questo volume ha ricevuto il Prix Jeunesse dell’Assemblea nazionale ed è diventato un punto di riferimento per affrontare questa tematica che ha macchiato l’umanità.

Scuola secondaria: Il fotografo di Mauthausen -Rubio, Colombo, Landa

Una graphic novel che racconta la vita in uno dei campi di concentramento più duri, quello di Mauthausen. Il protagonista è un fotografo spagnolo che viene scelto appunto come fotografo dei prigionieri all’interno del campo, esperienza che lo porterà a fare delle scoperte raccapriccianti. Pianifica quindi insieme ai suoi compagni di prigionia il furto delle foto che testimoniano i crimini commessi all’interno del lager e che permisero di incriminare alti funzionari nazisti. Un fumetto per approfondire il tema dell’olocausto spagnolo, una storia vera, basata su fatti reali.

Scuola secondaria: Noi non andremo a vedere Auschwitz – Jérémie Dres

Un viaggio che nasce da una ricerca personale e familiare diventa un’indagine sulle radici, sulla memoria, sulla cultura della comunità ebraica polacca di oggi. Questo fumetto tratta del desiderio di rinnovamento di questa comunità e del confronto tra vecchie e nuove generazioni.

Scuola secondaria: Charlotte Salomon, i colori dell’anima – Ferramosca e De Francisco

La protagonista di questo fumetto è una giovanissima artista ebrea, uccisa lo stesso giorno del suo arrivo ad Auschwitz poiché incinta. Charlotte Salomon è stata una pittrice che prima di essere deportata ha lasciato una traccia importante della sua esistenza: un’opera-diario che unisce pittura, scrittura, teatro e musica e che racconta i momenti più importanti della sua vita: la sua infanzia, gli studi accademici, il suicidio della madre, la sua depressione, il suo percorso artistico e sentimentale e la fuga dal nazismo fino ai giorni antecedenti all’arresto.

Scuola secondaria: L’uomo che scoprì l’olocausto – Rizzo e Bonaccorso

Il fumetto narra l’incredibile storia di Jan Karski, il partigiano polacco che nel 1943 denunciò a Churchill e Roosevelt gli orrori della Shoah. Evase da un gulag e dal ghetto di Varsavia, sopportò le torture dell’SS e sfuggì ai bombardamenti. “Portava con sé una verità che avrebbe dovuto scuotere il mondo dalle fondamenta, ma una volta a cospetto dei potenti la sua voce si perse nell’incredulità e nell’indifferenza, schiacciata dalle ferree leggi della guerra.” 

Scuola secondaria: La seconda generazione, quello che non ho mai detto a mio padre – Kichka

Henry ha due figli ed è l’unico membro della famiglia d’origine sopravvissuto alla Shoah. Il ricordo l’ha reso muto, schiacciato da un dolore profondo. Il suicidio del suo figlio minore genera in lui un bisogno di condividere ciò che ha passato, diventando uno scrittore di fama. Nonostante ciò non riesce a vivere una vita normale e ciò influenza anche il rapporto con suo figlio maggiore.

Scuola secondaria: Dov’è Anne Frank – Folman

Dopo aver realizzato il graphic novel tratto dal Diario di Anne Frank, il regista israeliano Ari Folman, affiancato dalla disegnatrice Lena Guberman, racconta di nuovo la storia di Anne ma da un punto di vista originale e insolito, quello di Kitty, l’amica immaginaria di Anne che prende vita e ci accompagna in un viaggio che intreccia passato e futuro. Un fumetto pensato per la didattica, per portare in salvo l’infanzia di chi vive in luoghi di guerra.

Abbiamo più volte evidenziato come il fumetto possa essere utilizzato come strumento didattico e questi testi rientrano tra quelli che andrebbero letti e analizzati a scuola alla stregua di qualsiasi altro testo letterario.

Scuola secondaria: St. Louis. Il coraggio di un capitano -Rubio, Colombo, Landa

Il 13 maggio del 1939 il transatlantico tedesco St. Louis parte da Amburgo direzione Cuba. A bordo ci sono 937 ebrei in fuga dalla follia nazista, l’attimo prima che il mondo conosca la guerra più sanguinosa della storia dell’umanità. Al comando di quella nave c’è Gustav Schroder, un comandante tedesco, non ebreo, che detesta Hitler e quello che sta facendo al suo Paese e all’Europa intera. A Cuba le cose non vanno come sperato, gli ebrei non possono sbarcare se non dietro una tassa che solo 29 di loro riusciranno a pagare. L’. Avana respinge la nave che, dopo altre vicissitudini, non troverà riparo neanche negli Stati Uniti di Franklin Delano Roosvelt e in Canada. A Schroder non resta che tornare in Europa, ma non in Germania. Decide di non consegnare la nave agli armatori senza garanzia per i suoi passeggeri. La nave arriva ad Anversa e tutti sbarcano sperando nelle nazioni ospitanti di Belgio, Olanda, Gran Bretagna e Francia. Ma la Germania nazista si prepara a invadere l’Europa e l’epilogo sarà devastante anche per molti di quei passeggeri. Con un’intervista esclusiva a Sol Messinger, uno degli ultimi sopravvissuti della St. Louis.

3. Visione di film

Un’alternativa ai libri e ai fumetti possono essere i film. Oltre ai film “cult” che trattano questa tematica, come ad esempio La vita è bella oppure il Pianista, vi proponiamo i seguenti lungometraggi: 

Tratto da “Jona che visse nella balena”

 

Il bambino con il pigiama a righe (2008). Il film di Mark Herman è il racconto toccante e straziante dell’amicizia tra due bambini, Bruno, figlio di un ufficiale nazista, e Samuel, un coetaneo che si trova al di là del filo spinato della “fattoria” costruita nelle vicinanze delle casa di Bruno.

Corri ragazzo corri (2013) È un adattamento del romanzo Run, boy, run di Uri Olev del 2000 e basato su eventi reali della vita di Yoram Friedman, un bambino di 9 anni scappato dal ghetto di Varsavia e in fuga dai nazisti, mentre la Seconda guerra mondiale imperversa.

Jona che visse nella Balena (1993) Tratto dal romanzo autobiografico di Jona Oberski, il film di racconta la vita nei campi di concentramento attraverso gli occhi di un bambino, il piccolo Jona, che, a soli 4 anni, viene portato con la famiglia nel lager di Westerbork e poi Bergen-Belsen.

Train De Vie – Un treno per vivere (1998) Nel 1941, gli abitanti di un villaggio ebraico romeno allestiscono un convoglio ferroviario finto per evitare la deportazione: alcuni di loro si travestono da soldati tedeschi e partono per raggiungere il confine con l’URSS e poi proseguire per la Palestina.

ANNE FRANK’S DIARY – An animated feature film – lungometraggio animato che racconta la storia di Anne Frank. In inglese con sottotitoli. Potete guardare il film animato gratuitamente a questo link 

 

Tratto da “ANNE FRANK’S DIARY – An animated feature film”

La stella di Andra e Tati (2018) è un film d’animazione che racconta la storia vera delle sorelle Alessandra e Tatiana Bucci, ebree italiane di Fiume. Avevano solo 6 e 4 anni quando il 29 marzo 1944 vennero deportate ad Auschwitz insieme alla madre, alla nonna, alla zia e al cuginetto.  Ad Auschwitz-Birkenau vennero deportati circa 230.000 bambini ebrei, provenienti da tutti i paesi dell’Europa. Quando il 27 gennaio 1945 i sovietici entrarono ad Auschwitz, c’erano solo 650 bambini in vita: fra loro Andra e Tatiana. Il film è disponibile gratuitamente su rai play.

 

Tratto da “La stella di Andra e Tati”

Il viaggio di Fanny (2017) Basato su una storia vera, il film racconta la vicenda di Fanny, una ragazzina ebrea di 13 anni che nel 1943, durante l’occupazione della Francia da parte dei tedeschi, insieme alla sorellina viene mandata in una colonia in montagna. Lì conosce altri coetanei e con loro, quando i rastrellamenti nazisti si intensificano e inaspriscono, scappa nel tentativo di raggiungere il confine svizzero per salvarsi.

Il figlio di Saul (2015) La  storia di un ebreo ungherese, Saul Auslander, prigioniero nel campo di concentramento di Auschwitz, reclutato come membro dei sonderkommando e quindi costretto ad aiutare i nazisti nella loro opera di sterminio, Un film toccante e dalla forte potenza emotiva, consigliato per i ragazzi delle secondarie di secondo grado.

La chiave di Sara (2010) Un film che racconta il rastrellamento di Velodromo d’inverno di Parigi durante l’occupazione nazista. La piccola Sara viene deportata con la sua famiglia, ma riesce a nascondere il suo fratellino. Con un lungo salto temporale il film arriva ai nostri giorni dove una giornalista si mette sulle tracce del bambino, ormai anziano, convinta che sia ancora vivo.

Jojo Rabbit (2019) Un film tragicomico candidato a ben 6 Premi Oscar. Ambientato nella Germania del 1945, Jojo ha 10 anni, vive con la madre ed è cresciuto indottrinato dalla propaganda nazista. Si distingue dai suoi compagni per una particolarità: il suo amico immaginario è proprio Adolf Hitler. Ma quando scopre che la madre nasconde in casa una ragazza ebrea inizia a mettere in dubbio l’ideologia con cui è cresciuto.

Figli del destino (2019) Le vite di Liliana Segre, Lia Levi, Tullio Foà e Guido Cava vengono stravolte quando Vittorio Emanuele III firma le leggi razziali il 5 settembre 1938. Quella data segna, per i quattro ragazzi, l’inizio di una vita fatta di discriminazione, umiliazione, paura e sofferenze che culmina con la deportazione. Il film è disponibile gratuitamente su rai play.

4. Poesie e testi

Auschwitz di Francesco Guccini

Son morto con altri cento
Son morto ch’ero bambino
Passato per il camino
E adesso sono nel vento
E adesso sono nel vento
Ad Auschwitz c’era la neve
Il fumo saliva lento
Nel freddo giorno d’inverno
E adesso sono nel vento
Adesso sono nel vento
Ad Auschwitz tante persone
Ma un solo grande silenzio
È strano non riesco ancora
A sorridere qui nel vento
A sorridere qui nel vento
Io chiedo come può un uomo
Uccidere un suo fratello
Eppure siamo a milioi
In polvere qui nel vento
In polvere qui nel vento
Ancora tuona il cannone
Ancora non è contento
Di sangue la belva umana
E ancora ci porta il vento
E ancora ci porta il vento
Io chiedo quando sarà
Che l’uomo potrà imparare
A vivere senza ammazzare
E il vento si poserà
E il vento si poserà
Io chiedo quando sarà
Che l’uomo potrà imparare
A vivere senza ammazzare
E il vento si poserà
E il vento si poserà

 

Prima vennero di Martin Niemöller

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui  sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.

 

Olocausto di Barbara Sonek

Abbiamo suonato, abbiamo riso
eravamo amati.
Siamo stati strappati dalle braccia dei nostri
genitori e gettati nel fuoco.
Non eravamo altro che bambini.
Abbiamo avuto un futuro. Saremmo diventati avvocati, rabbini, mogli, insegnanti, madri. Avevamo dei sogni, quindi non avevamo speranze. Siamo stati portati via nel cuore della notte come bestiame in macchina, senza aria per respirare soffocando, piangendo, morendo di fame, morendo. Separato dal mondo per non esserci più. Dalle ceneri, ascolta il nostro appello. Questa atrocità per l’umanità non può ripetersi. Ricordati di noi, perché eravamo i bambini i cui sogni e vite furono rubati.

 

Shemà di Primo Levi

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
 considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
 Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
 Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
 ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.

 

Aprile di Anna Frank

Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro 
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere felice.

 

5. Ricerche

Campo di concentramento

 

È possibile chiedere agli alunni di effettuare delle ricerche sui temi della Shoah. Si inizia da una semplice ricerca lessicale. Tramite vocabolario, pc, cellulare e magari anche utilizzando una biblioteca, si può ricercare il significato di parole come genocidio, Auschwitz, Shoah, olocausto, ghetto, etc… Una ricerca più difficile può essere invece quella relativa alle leggi che discriminavano il popolo Ebreo: I provvedimenti del Gran Consiglio del Fascismo in difesa della razza (6 ottobre 1938), Restrizioni civili e sociali: riunione del Consiglio dei Ministri tedesco il 12 novembre 1938, Leggi di Norimberga, etc… La ricerca può poi continuare nel campo della poesia. Ogni alunno può trovare una poesia, leggerla e provare a dare una propria interpretazione. Infine, si possono trovare immagini e foto dell’epoca per cercare di capire dove sono state scattate, da chi e cosa rappresentano.

Output realizzabili

Tutte le ricerche possono essere poi collegate in un unico grande reportage. L’output finale potrebbe essere semplicemente un cartellone con immagini, finestrelle, testi e poesie oppure, volendo realizzare un output digitale, un padlet o un video che racchiude le foto di tutti gli elaborati.

 

6. Testimonianze-interviste

Testimonianza di Terracina a Parma

 

Cerchiamo di coinvolgere persone che hanno vissuto sulla propria pelle quegli anni terribili. Potrebbe essere un nonno, uno zio o qualche conoscente. Si potrebbe pensare di invitarle in classe per chiedere loro una testimonianza di quei fatti. Ci sono persone anziane che narrano con piacere di quei momenti che pur essendo tragici sanno che non vanno dimenticati. Se non si conoscono persone con questi requisiti si possono trovare on-line filmati originali relativi ad interviste. L’output finale in questo caso potrebbe essere la scrittura di un racconto o di un articolo di giornale. Un’altra idea è quella di realizzare una video intervista. In questo caso bisogna però assicurarsi di avere l’autorizzazione al trattamento delle immagini.

Per non dimenticare… affinché simili eventi non possano mai più accadere.