Le facoltà universitarie che offrono maggiori sbocchi lavorativi
Da poco si sono conclusi gli esami di maturità, molti ragazzi hanno raggiunto un traguardo importante e hanno vissuto un’esperienza che li ha resi più responsabili e consapevoli. Il periodo post-maturità rappresenta una fase della vita molto delicata in quanto bisogna compiere delle scelte che, almeno in parte, determineranno il nostro futuro e il lavoro che andremo a svolgere. C’è chi ha le idee molto chiare e sa già che percorso intraprendere o a che facoltà iscriversi, magari perché ha una passione fin da bambino, perché è portato per alcune materie o perché ha un lavoro dei sogni, e c’è chi invece è ancora indeciso sul da farsi.
Ovviamente non tutti sceglieranno di continuare gli studi, preferendo invece qualche corso pratico attraverso cui imparare un mestiere. Ma in generale, ciò a cui si mira, è un percorso formativo che fornisca delle competenze utili a trovare un lavoro e ad essere competitivi in un determinato campo.
Se decidi di continuare il tuo percorso di studi
Per coloro che decidono di iscriversi all’università, degli elementi importanti da considerare sono gli sbocchi professionali del corso di studi che si sceglie di intraprendere e la richiesta nel mondo del lavoro di quel profilo professionale.
Secondo quanto riporta l’analisi realizzata da Unioncamere, Anpal e Sistema Informativo Excelsior, tra il 2018 e il 2022 il mercato del lavoro avrà bisogno di 778 mila laureati.
Quali sono i titoli di studio più richiesti nel 2020?
Al vertice ci sono le lauree scientifiche, come matematica, statistica, fisica o informatica. Le lauree con cui si trova più facilmente lavoro sono ingegneria, medicina ed economia.
Sono queste infatti le facoltà universitarie più convenienti per gli studenti secondo una ricerca condotta dal Consorzio AlmaLaurea sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati, in quanto a cinque anni di distanza dalla fine del percorso di studio il 90% trova un’occupazione.
Ci sono buone possibilità di trovare lavoro anche per chi studia lingue, in particolare quelle più difficili e, per adesso, meno conosciute come il cinese o il russo. Si prevedono inoltre molti nuovi ingressi nel campo dell’insegnamento. La situazione non è così facile invece per coloro che sceglieranno come facoltà agraria, architettura, giurisprudenza e psicologia.