«Il bullismo, compreso quello online, rimane un rischio per il benessere dei bambini e dei giovani in larga parte ancora incompreso» commenta Theresa Kilbane, Senior Adviser dell’UNICEF sulla protezione dell’infanzia. «Se vogliamo porre fine a questo tipo di violenza dobbiamo migliorare la consapevolezza del pubblico sugli effetti nocivi del bullismo, fornire a insegnanti, genitori e giovani competenze per identificare i rischi e segnalare violazioni, e fornire assistenza e protezione alle vittime.»
L’UNICEF rivela che un impressionante numero di bambini subiscono esperienze di violenza in ogni momento della loro infanzia e in tutti i contesti.
«I danni inflitti ai bambini, in tutto il mondo, sono davvero preoccupanti» commenta Cornelius Williams, responsabile dei programmi per la Protezione dell’infanzia dell’UNICEF .
Secondo un rapporto dell’UNICEF, circa 150 milioni di studenti al mondo fra i 13 e i 15 anni hanno riferito di aver subito violenza da parte dei loro coetanei sia a scuola che fuori.
All’interno dello stesso rapporto, vengono sottolineati anche i diversi modi in cui gli studenti subiscono tale violenza.
I dati emersi sono davvero preoccupanti:
- A livello globale, poco più di 1 studente su 3 fra 13 e 15 anni è vittima di bullismo.
- 3 studenti su 10 in 39 paesi industrializzati riferiscono di esercitare bullismo sui loro coetanei;
- Nel 2017, sono stati registrati 396 attacchi documentati o verificati sulle scuole nella Repubblica Democratica del Congo. 26 sulle scuole in Sud Sudan, 67 attacchi in Siria e 20 attacchi in Yemen;
- Circa 720 milioni di bambini in età scolastica vivono in paesi in cui le punizioni fisiche a scuola non sono completamente proibite;
- Non c’è una netta differenza tra ragazze e ragazzi circa l’esposizione al rischio di bullismo. La differenza sta nella tipologia di violenza subita. Le ragazze subiscono maggiormente violenze di tipo psicologico, i ragazzi incorrono maggiormente in violenze fisiche e minacce;
- In Italia, il 37% degli studenti fra i 13 e i 15 anni hanno riferito di essere stati vittime di bullismo a scuola almeno una volta negli ultimi due mesi. Sono stati coinvolti in scontri fisici almeno una volta nei 12 mesi passati. Inoltre, il 12% degli studenti ha subito atti di bullismo (a scuola almeno una volta negli ultimi due mesi) e il 31% è stato coinvolto in atti di violenza fisica (almeno una volta negli ultimi 12 mesi).
L’UNICEF offrirà ai giovani una piattaforma per condividere le esperienze vissute di atti di violenza. Verranno proposte misure necessarie per sentirsi al sicuro sia a scuola che fuori.
L’obiettivo è quello di incoraggiare i giovani di tutto il mondo a dare voce alle loro tristi esperienze. Racconteranno quali soluzioni stanno utilizzando per porre fine alla violenza vissuta.
Per fare ciò l’UNICEF chiede un’azione immediata. Bisogna attuare normative per proteggere gli studenti dalla violenza nelle scuole, rafforzando le misure di prevenzione e risposta nelle scuole; invitando le comunità e i singoli a unirsi agli studenti quando si schierano contro la violenza e lavorano per cambiare la cultura nelle classi e nelle comunità; investendo in soluzioni che aiutino gli studenti e le scuole ad essere sicuri.