Avete mai sentito parlare del tinkering?
Il tinkering è una metodologia didattica che si basa sulla sperimentazione e sull'esplorazione creativa al fine di trovare delle soluzioni ad un problema. Questo termine deriva dall'inglese “to tinker” che vuol dire “armeggiare, provare ad aggiustare”. Il tinkering nasce all'Exploratorium di San Francisco sulla base delle esperienze e delle ricerche condotte dal M.I.T di Boston, per cambiare il modo in cui le materie scientifiche vengono insegnate. Questo approccio si rivela molto utile nell'avvicinare in modo pratico gli studenti allo studio delle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Esso è infatti menzionato nel Piano Nazionale Scuola Digitale come strumento importante per lo sviluppo delle competenze del XXI secolo.
In cosa consiste?
Si parla di tinkering come una forma di apprendimento informale in cui si impara facendo. Gli studenti hanno la possibilità di conoscere, modellare e combinare vari elementi per creare degli oggetti, utilizzando il proprio intuito e la propria creatività. Le attività sono sempre presentate sotto forma di gioco, in quanto il compito da svolgere non verrà imposto dall'esterno ma saranno gli alunni stessi a darsi un obiettivo, e prevedono la possibilità di lavorare in gruppo. Nelle attività di tinkering non è importante quello che si realizza quanto il processo che porta all'output finale. Lo studente è incoraggiato a sperimentare in modo da stimolare in lui l'attitudine alla risoluzione dei problemi. Sbagliare è considerato un momento importante per comprendere i propri errori e per agire di conseguenza. Questa metodologia può essere riassunta in tre passaggi chiave: Think-pensa, Make-crea, Improve-migliora. Come prima cosa l'alunno dovrà esplorare il materiale a disposizione e dovrà progettare la sua creazione, poi dovrà effettivamente assemblare le varie parti per realizzare il suo progetto esaminando di volta in volta le varie soluzioni implementate. Nel caso in cui si fossero commessi degli errori in fase di progettazione è possibile pensare a soluzioni alternative.
Perché utilizzare il tinkering?
Le attività di tinkering consistono nella creazione di oggetti che interagiscono con l'ambiente circostante sfruttando le loro caratteristiche. Si possono realizzare ad esempio macchine, robot, circuiti elettrici, artefatti originali, si possono esplorare materiali o elementi meccanici, e perché no, si può anche scegliere di decomporre degli oggetti per capirne il funzionamento. Generalmente vengono utilizzati materiali da riciclo o a basso costo, come ad esempio cartoncini, fogli di giornale, rotoli di carta da cucina, nastro adesivo, fermacampioni etc.
Praticare il tinkering è fondamentale in quanto esso:
- facilita lo sviluppo delle capacità di problem solving e di astrazione;
- aiuta a potenziare il pensiero logico e la creatività;
- promuove l'inclusività e l'autostima;
- incoraggia la collaborazione di gruppo per il raggiungimento di un obiettivo comune.
A chi è rivolto?
Il tinkering è una metodologia che può essere utilizzata fin dalla scuola primaria e in tutti i gradi scolastici in quanto mira a promuovere la fiducia in se stessi, la creatività e la flessibilità attraverso la curiosità per la scoperta e imparando a prendere delle decisioni e a responsabilizzarsi nel trovare delle soluzioni insieme.
Il primo momento è dedicato alla conoscenza dei materiali, esplorandone la consistenza e la forma attraverso il tatto. Uno degli aspetti fondamentali del processo è darsi i propri obiettivi da soli, stabilire quali sono i passi da compiere per arrivare al risultato. Lo scopo è quello di esplorare in maniera completamente libera, senza essere giudicati. Una volta testata la propria idea è possibile passare alla discussione con gli altri e al lavoro di gruppo per comprendere in che modo superare le difficoltà.
BYOR: una risorsa innovativa per apprendere le STEM
Se anche voi volete sperimentare il tinkering con i vostri alunni vi proponiamo uno strumento innovativo che ha tantissime potenzialità: BYOR.
BYOR è un kit educativo che permette di costruire ed animare vari oggetti, che possono essere realizzati utilizzando materiali da riciclo. Lo scopo di questo tool è quello di rendere gli studenti designer e ingegneri capaci di progettare un’idea e di realizzarla praticamente. Gli alunni potranno combinare diversi dispositivi input e output per dare vita alle loro creazioni. Robot interattivi, un guardiano per rilevare l’accesso di “intrusi” nella propria stanza, un ventilatore, un dispenser per il cibo, questi sono solo alcuni esempi di ciò che può essere realizzato con BYOR.
Questo tool unisce il tinkering alla robotica educativa, è stato appositamente sviluppato per il campo educational ed è un’ottima risorsa per l’insegnamento delle discipline STEM. Può essere utilizzato con gli studenti di tutti i gradi scolastici, infatti per la sua facilità di utilizzo è adatto anche agli studenti della scuola primaria, ma la possibilità di programmare la scheda centrale grazie a Micro:bit lo rende uno strumento che si presta anche agli alunni della secondaria.
Per saperne di più non esitate a contattarci.