Il bullismo purtroppo è un fenomeno molto comune che si manifesta principalmente nelle scuole. Molti bambini e adolescenti sono vittime di atti diffamatori e aggressivi, sia dal punto di vista fisico che verbale, da parte dei loro coetanei. Questi comportamenti ripetuti provocano dei danni fisici ma soprattutto psicologici nella vittima, che si perpetuano per tutto l’arco della vita. Le violenze subite spesso provocano depressione, attacchi di panico, un abbassamento del livello di autostima, incapacità nell’istaurare relazioni e, nei casi più gravi, portano anche al suicidio.
I dati del bullismo
Secondo lo studio della ONG internazionale Bullismo senza frontiere per America, Europa, Asia, Oceania e Africa, condotto tra gennaio 2021 e febbraio 2022, continuano ad aumentare i casi di bullismo in Italia, dove 7 bambini su 10 subiscono ogni giorno una qualche forma di bullismo e cyberbullismo. La prima statistica mondiale dei casi di bullismo, sviluppata in collaborazione dai 50.000 collaboratori dell’ONG internazionale Bullismo senza frontiere, colloca l’Italia tra uno dei Paesi con il maggior numero di casi di bullismo al mondo, con un totale di 19.800 casi.
Nel 2020 “Terre des Hommes” ha rilasciato un comunicato con cui si espongono alcuni dati, derivati dall’Indagine dell’Osservatorio indifesa, che ha raccolto le opinioni di 8mila ragazzi e ragazze delle scuole secondarie in tutta Italia su violenza, discriminazioni e stereotipi di genere, bullismo, cyberbullismo e sexting. I numeri indicano che 6 adolescenti su 10 hanno assistito ad atti di bullismo e/o cyberbullismo. Quasi la metà degli adolescenti ha vissuto sulla propria pelle atti di bullismo da parte di compagni (44,9%, che sale al 46,5% nei maschi), a differenza del cyberbullismo che invece colpisce di più le ragazze: il 12,4% delle giovani ammette di esserne state vittima, contro il 10,4% dei ragazzi.
Questi dati sono estremamente preoccupanti e mettono in risalto l’importanza di sensibilizzare le persone su questo fenomeno, a cui spesso non viene data la giusta attenzione. Il bullismo si rifà principalmente a questioni di tipo razziale, legate all’identità di genere e all’orientamento sessuale, all’aspetto fisico e alle disabilità.
Combattere il bullismo con i colori
Affrontare questa tematica in classe é molto importante per poter far comprendere agli studenti la gravità e l’impatto che alcuni comportamenti possono avere sui propri compagni così come l’importanza di non restare in silenzio. Una delle principali caratteristiche del bullismo è la tendenza ad isola la vittima. Nella maggior parte dei casi le persone che assistono ad atti di bullismo non intervengono e ciò alimenta queste tipologie di comportamenti.
Babou
“I colori di Babou” è un corto, adatto anche ai più piccoli, che riesce a suscitare emozioni profonde. Babou è una bambina che imita i comportamenti degli altri fino a che un giorno si rende conto che può distinguersi e fare la differenza. I colori sono un simbolo per indicare il giusto percorso ai ragazzi che si trovano nella zona grigia. Sono tanti infatti i giovani che scegliendo di restare a guardare, per non essere bullizzati, danno forza al bullismo. Babou vuole insegnare loro che i bulli vanno isolati e privati di quella complicità silenziosa che è la loro forza. In un mondo in bianco e nero notiamo l’importanza di agire. Quando c’è una decisione da prendere, ascolta il tuo cuore senza farti condizionare dal clamore degli altri: è questo lo slogan di “Babou”.
Il corto è stato realizzato dallo studio francese Miam ed è disponibile gratuitamente su Raiplay.