E se vi dicessimo che c’è un videogioco che può essere utilizzato per far emergere, affrontare e aiutare le scuole nella prevenzione del cyberbullismo e dei disagi degli adolescenti? Si tratta di Bluethroot, che nasce dal progetto sperimentale “Appazzià” ideato dall’associazione SAN BENEDETTO – APS di Foggia, che si occupa, tra le varie attività, di contrastare il fenomeno della dispersione scolastica, in risposta all’Avviso pubblico rivolto al Terzo Settore per la presentazione di progetti per il contrasto alla povertà educativa emanato nel 2020 dall’Agenzia per la Coesione Territoriale.
In cosa consiste questo videogioco contro il cyberbullismo
Bluethroot è un punta e clicca ambientato in una scuola superiore di Foggia, l’E.Berlinguer. Il protagonista è Andrea, un ragazzo di 16 anni che, essendosi da poco trasferito in città, deve affrontare varie cambiamenti come ad esempio l’integrazione nella nuova scuola, la conoscenza di nuovi compagni e di nuove figure autoritarie. Andrea ha due oggetti da cui non si separa mai e che gli permettono di nascondersi e isolarsi: una felpa con il cappuccio e delle cuffie che si rivelano magiche, permettendogli di avvertire il dolore e i problemi dei suoi coetanei.
La comparsa di una misteriosa applicazione lo costringerà a confrontarsi con un mondo di turbamenti, crisi, devianze, paure e comportamenti estremi legati all’autolesionismo, al bullismo, a comportamenti sessuali scorretti, all’ isolamento sociale, alla violenza domestica e ai comportamenti al limite. Il percorso che lo porterà ad affrontare questi disagi sarà fondamentale per comprendere meglio gli altri ma anche se stesso. Il giocatore dovrà guidare il protagonista attraverso una serie di scelte per confrontarsi con i disturbi psicologici dei suoi compagni.
Da dove nasce il videogioco
Il videogioco nasce in seguito a un corso di Game Design tenuto da Fortuna Imperatore, anche nota come Axel Fox, psicologa e autrice di videogiochi, per l’Associazione che ha poi vinto il bando con la proposta di sviluppare un’app con l’obiettivo di affrontare tematiche legate al disagio adolescenziale come il cyberbullismo. Dal progetto sono emersi problematiche associabili ai giovani nella fascia adolescenziale e si è pensato di sfruttare il potenziale dei videogiochi per coinvolgere in maniera attiva i ragazzi al fine di stimolare la riflessione su questi temi e fornire degli esempi con cui identificarsi. Ogni problematica, dall’ansia sociale all’autolesionismo, è stata rappresentata da un diverso personaggio presente nel gioco. Bluethroot si ispira alla celebre serie tv Netflix, “Tredici”, che racconta le vicende che hanno portato una giovane ragazza al suicidio, indagando sulle motivazioni psicologiche e sui comportamenti dei suoi coetanei che l’hanno spinta a compiere il terribile gesto.
Il team di sviluppatori è composto Argomedia.it, Axel Fox, Daniele Sichetti, Daniele Piccolino, AndrEa Fusti e Francesca Balestri.
Qual è lo scopo che si pone il videogioco
Bluethroot è uno strumento psicometrico che mira a fornire un quadro dettagliato delle situazioni e dei disagi psicologici vissuti dagli studenti. Intende essere una risorsa preziosa per gli istituti scolastici in modo da permettere a dirigenti e docenti di cogliere campanelli di allarme e di intervenire tempestivamente per fornire supporto attraverso percorsi con gli psicologi scolastici oppure realizzando dei percorsi dedicati per affrontate suddette tematiche.
In base alle scelte del giocatore sarà possibile identificare il suo rapporto con i disagi presentati nel videogioco (come il cyberbullismo), e verrà fornita una panoramica del suo stato di salute mentale.
Bluethroot è disponibile sulla piattaforma STEAM per computer. Ci sono dei pacchetti speciali per le scuole e per i docenti.
Perchè i videogiochi sono importanti
I videogiochi rappresentano uno strumento fondamentale non solo per l’intrattenimento ma anche come linguaggio vicino ai giovani, attraverso cui è possibile creare un ponte comunicativo. Quando si vive uno stato depressivo, o quando si affrontano delle situazioni di malessere dovuti al bullismo, può essere difficile trovare un’ancora di salvezza. Ecco perché i videogiochi che si concentrano sulla salute mentale assumono un ruolo vitale.
Questi giochi non sono semplici passatempi, ma piuttosto strumenti che offrono un rifugio sicuro e che possono farci sentire rappresentati. Attraverso la narrazione e l’interattività, essi possono educare, sensibilizzare e persino offrire supporto emotivo a chi ne ha bisogno.
Inoltre, i videogiochi possono fornire una piattaforma per la costruzione di comunità solidali, in cui i giocatori possono condividere esperienze simili e trovare conforto nell’empatia reciproca. Questo senso di appartenenza può essere un antidoto potente contro l’isolamento e la solitudine che spesso accompagnano le sfide mentali e sociali.
GAME: a video game to improve mental health
Paidea è capofila del progetto Erasmus+ GAME, che prevede lo sviluppo di un video game volto ad aumentare il benessere dei giovani, ad incrementare la consapevolezza delle mental illness e a fornire strumenti di supporto. Attraverso le varie missioni sarà possibile diminuire i livelli di ansia e stress, anche grazie all’uso di colori e di musiche che hanno un effetto rilassante sul cervello umano. Attraverso il superamento dei diversi livelli il giocatore, oltre ad avere un immediato beneficio in termini di benessere, imparerà a conoscere e riconoscere i diversi sintomi e disturbi legati alla psiche e i diversi strumenti di supporto disponibili. Il progetto prevede inoltre lo sviluppo di un corso dedicato ai docenti per supportarli nell’identificazione di eventuali situazioni a rischio e per affrontare queste tematiche in classe.